Candia di Ancona
Candia è una frazione del Comune di Ancona (Terza Circoscrizione) situata su una collina affacciata da un lato sulla valle della Baràccola, dall'altro su quella delle Piantate Lunghe. Il suo territorio è prevalentemente collinare e intensamente coltivato a grano, vite ed ulivi.
Candia frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Comune | Ancona |
Territorio | |
Coordinate | 43°34′07.82″N 13°28′49.4″E |
Altitudine | 198 m s.l.m. |
Abitanti | 865[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 60131 |
Prefisso | 071 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Ricade amministrativamente sotto Candia anche gran parte della zona industriale-commerciale della Baràccola, in forte espansione.
Gli abitanti sono 865, rendendola di fatto la più popolosa del comune di Ancona[2].
Storia
modificaConosciuta come Castro o Villa di castro[3], il centro abitato si sviluppò da una piccola fortificazione posta a difesa del confine con il centro Osimo, principale rivale della città di Ancona durante il periodo comunale.
La frazione si sviluppa nella vallata sottostante, dove sorge la zona industriale della Baràccola. La zona, esclusa l'area portuale, è l'area industriale più grande e importante della città di Ancona.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaNell'abitato posto sulla collina, si trova la chiesa parrocchiale di San Giuseppe; risalente al 1662, venne ampliata due volte, nel 1874 e nel 1930, e conserva tre altari in stile barocco[4]. Nella sacrestia era conservata una tela di grandi dimensioni raffigurante Quattro sante martiri, oggi al Museo Diocesano di Ancona.
Nell'area industriale della Baràccola, si trova la Villa Favorita, voluta dai conti Ricotti, famiglia nobile che fece edificare, nei primi anni del Novecento, la chiesa di San Raimondo.
La Festa del Covo
modificaTipica di questa frazione è la festa del Covo, festa di ringraziamento che viene organizzata sin dalla fine dell'Ottocento[5]. Il covo è un modellino di una chiesa celebre realizzato utilizzando spighe di grano; posto su un biroccio (carro agricolo marchigiano), esso è trainato da buoi fino a raggiungere la chiesa parrocchiale. Il biroccio è seguito da contadini e da bambini vestiti con costumi tradizionali.
La festa si tiene intorno alla prima domenica di settembre ed è collegata alla Festa del mare di Ancona.
La manifestazione, insieme a quella analoga di Campocavallo di Osimo, ha avuto riconoscimento da parte della Regione Marche[6].
Nella tabella sottostante si riportano i modellini realizzati negli ultimi anni[7].
Note
modifica- ^ Dati Censimento ISTAT 2001, su dawinci.istat.it. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2012).
- ^ Dossier 12 bis - Analisi e dinamiche della popolazione residente nella città di Ancona., su comune.ancona.it, Comune di Ancona, 2011. URL consultato il 20 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2012).
- ^ Natalucci, 1977, p. 176
- ^ Chiesa di San Giuseppe Candia, Ancona>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ Storia delle feste del covo di Osimo e di Candia, su festadelcovo.it. URL consultato il 19 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ Riconoscimento regionale per la festa del Covo di Campocavallo e Candia
- ^ Sito della festa
Bibliografia
modifica- M.Natalucci, I castelli e i centri moderni del territorio di Ancona Libreria Canonici, Ancona 1977.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Candia di Ancona
Collegamenti esterni
modifica- Storia della festa del Covo, su festadelcovo.it. URL consultato il 19 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- Immagini di un covo, su orchestrafrancodolcevita.it. URL consultato il 12 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).