Etruria padana
L'Etruria padana era il territorio controllato direttamente, fin dai tempi più antichi, dagli Etruschi nell'Italia settentrionale, comprendente vasti possedimenti in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Storia
modificaAttestati archeologicamente in pianura padana sin dalla prima età del ferro con la cultura villanoviana, la fase più antica della civiltà etrusca,[1][2][3][4][5] a partire dall'VIII secolo a.C. gli Etruschi espansero il loro dominio nel nord Italia, più precisamente in Emilia, in Lombardia e fino al Veneto meridionale con Adria, in una regione identificata come Etruria padana.
Dal 540 a.C. circa la presenza etrusca nella pianura padana conobbe una rinnovata espansione in seguito alla Battaglia di Alalia[6]. La battaglia, risoltasi in una progressiva limitazione dei movimenti etruschi nell'Alto Tirreno, diede la spinta verso un'espansione a nord degli Appennini, dettata dalla necessità di individuare e controllare nuove vie commerciali. Con il controllo di Adria e le fondazioni di città come Spina, Marzabotto e del Forcello di Bagnolo gli etruschi stabilirono una rete di traffici che li collegavano sia alla Grecia, attraverso i porti adriatici, e alle terre dei Celti transalpini attraverso l'asse fluviale Po-Mincio, i laghi insubrici e i passi alpini. Il V secolo a.C. segnò così il "periodo d'oro" dell'Etruria padana.
Insediamenti etruschi
modificaA partire dalla fine del IX secolo a.C., l'insediamento umano nella Bassa Padana, precedentemente organizzato in piccoli gruppi di capanne sparse per il territorio e abitate per lo più da umbri o altri italici, si accentra in alcune grandi aree urbane come Bologna, la principale città dell'Etruria padana, e Verucchio, allora fiorente insediamento nel cuore della Romagna, per iniziativa dei coloni etruschi.
Nell'Etruria padana venne probabilmente istituita una dodecapoli, in analogia alla dodecapoli etrusca, ma non si ha la certezza di quali città ne facessero parte. Appartennero certamente alla dodecapoli padana le città di Felsina (Bologna), Spina e Kainua (Marzabotto), mentre si possono solo supporre città quali Ravenna, Cesena, Rimini, Modena, Parma, Piacenza, Mantova e forse Milano.
- Felsina
L'area bolognese è stata abitata fin dal IX secolo a.C., come testimoniano gli scavi archeologici effettuati nel XIX secolo nella vicina Villanova. Questo periodo, e fino al VI secolo, è infatti generalmente definito villanoviano, e vede la presenza di vari nuclei di popolazione sparsi in quest'area. Nel VII-VI secolo a.C., l'Etruria cominciò ad avere un'influenza su questa zona, e la popolazione passò da umbra a etrusca. La città fu ribattezzata Felsina.
- Verucchio
A Verucchio sono state trovate tracce di un insediamento del XII-IX secolo a.C., di presunta origine villanoviana. In seguito fu un possedimento etrusco. L'attuale paese deriva il suo nome da Vero Occhio, in riferimento alla sua posizione privilegiata che offre un ampio panorama sulla campagna circostante e sulla costa romagnola.
- Marzabotto / Kainua
Kainua (Kàinua) è un'antica città etrusca che sorgeva sul Pian di Misano e sulla soprastante altura di Misanello presso l'attuale comune di Marzabotto, nella città metropolitana di Bologna. Fondata nel V secolo a.C. a poca distanza dal fiume Reno, Kainua fu una delle città-stato più importanti dell'Etruria padana, assieme a Felsina(Bologna) e Spina , nonché un importante snodo commerciale tra l'Etruria tirrenica e la Pianura Padana, fino ad oltralpe.
- Mantova
Già intorno al 2000 a.C. esisteva un insediamento sulle rive del Mincio, su una sorta di isola che offriva una protezione naturale. Nel VI secolo a.C. era un villaggio etrusco che, secondo la tradizione etrusca, fu rifondato da Ocnus. Il nome deriva dal dio etrusco Mantus, dell'Ade. Dopo essere stata conquistata dai Cenomani, una tribù gallica, la città fu conquistata tra la prima e la seconda guerra punica dai Romani, che ne attribuirono il nome a Manto, una figlia di Tiresia. Il nuovo territorio fu popolato da soldati veterani di Augusto. Il cittadino antico più famoso di Mantova è il poeta Virgilio, (Mantua me genuit), che nacque nei pressi della città nel 70 a.C. nel villaggio oggi noto come Virgilio.
- Adria
I primi insediamenti sorti sul territorio sono di origine venetica, nel corso del 12-9 secolo a.C.. A quell'epoca il principale corso d'acqua del Po, il canale di Adria, sfociava in mare presso questa zona. La cultura villanoviana, che prende il nome da un sito archeologico presso il villaggio di Villanova, vicino a Bologna (l'etrusca Felsina), fiorì in quest'area dal X fino al VI secolo a.C.. Le fondamenta dell'Atria classica sono datate dal 530 al 520 a.C. Gli Etruschi costruirono il porto e l'insediamento di Adria dopo che il canale non era più il corso principale. Durante l'ultimo periodo del VI secolo a.C. il porto continuò a prosperare. L'area della Pianura Padana controllata dagli Etruschi era generalmente nota come Etruria Padana (Padana in riferimento al fiume Po), in contrapposizione alla loro principale concentrazione lungo la costa tirrenica a sud dell'Arno. I Greci provenienti da Egina e successivamente da Siracusa con Dionisio I colonizzarono la città facendola diventare un emporio. I Greci commerciavano con i Veneti fin dal VI secolo a.C.. Le massicce incursioni celtiche nella pianura padana provocarono attriti tra Galli ed Etruschi e matrimoni, attestati da iscrizioni epigrafiche in cui compaiono insieme nomi etruschi e celtici. La città era popolata da Etruschi, Veneti, Greci e Celti.
- Spina
L'insediamento di Spina rappresentava l'approdo portuale etrusca sull'Adriatico, all'antica foce del Po, a sud della laguna che sarebbe diventata il sito di Venezia. Spina potrebbe aver avuto una popolazione indigena ellenizzata.
Note
modifica- ^ Diana Neri, 1.1 Il periodo villanoviano nell’Emilia occidentale, in Gli etruschi tra VIII e VII secolo a.C. nel territorio di Castelfranco Emilia (MO), Firenze, All'Insegna del Giglio, 2012, p. 9, ISBN 978-88-7814-533-7.«Il termine “Villanoviano” è entrato nella letteratura archeologica quando, a metà dell ’800, il conte Gozzadini mise in luce le prime tombe ad incinerazione nella sua proprietà di Villanova di Castenaso, in località Caselle (BO). La cultura villanoviana coincide con il periodo più antico della civiltà etrusca, in particolare durante i secoli IX e VIII a.C. e i termini di Villanoviano I, II e III, utilizzati dagli archeologi per scandire le fasi evolutive, costituiscono partizioni convenzionali della prima età del Ferro»
- ^ Gilda Bartoloni, La cultura villanoviana. All'inizio della storia etrusca, Roma, Carocci editore, 2012.
- ^ Giovanni Colonna, I caratteri originali della civiltà Etrusca, in Mario Torelli (a cura di), Gi Etruschi, Milano, Bompiani, 2000, p. 25-41.
- ^ Dominique Briquel, Le origini degli Etruschi: una questione dibattuta fin dall'antichità, in Mario Torelli (a cura di), Gi Etruschi, Milano, Bompiani, 2000, p. 43-51.
- ^ Gilda Bartoloni, Le origini e la diffusione della cultura villanoviana, in Mario Torelli (a cura di), Gi Etruschi, Milano, Bompiani, 2000, p. 53-71.
- ^ La Battaglia del mare Sardo Archiviato il 26 febbraio 2013 in Internet Archive..
Bibliografia
modifica- Raffaele C. De Marinis (a cura di), Gli Etruschi a nord del Po, 1ª ed., Udine, Campanotto, 1986, ISBN 88-456-1031-4.
- Raffaele C. De Marinis e Marta Rapi (a cura di), L'abitato etrusco del Forcello di Bagnolo S. Vito (Mantova). Le fasi arcaiche, 2ª ed., Firenze, Università degli Studi di Milano-Comune di Bagnolo San Vito, 2007.
- Valerio Massimo Manfredi e Luigi Malnati, Gli Etruschi in Val Padana, Milano, Mondadori, 1991, ISBN 88-04-51296-2.