In matematica, in particolare in geometria differenziale, un'orbita di un sistema dinamico è una traiettoria percorsa dal sistema nello spazio delle fasi, ovvero una funzione che soddisfa l'equazione che definisce il sistema dinamico stesso.
Se il sistema dinamico è continuo, cioè è determinato da un'equazione differenziale ordinaria autonoma:

con
un campo vettoriale differenziabile definito nello spazio delle fasi
, un'orbita è una soluzione
dell'equazione. Dal momento che il flusso
del sistema nel punto
è la soluzione quando
è preso come il punto di inizio dell'evoluzione del sistema, ovvero
, si ha che l'orbita passante per
è talvolta scritta come l'insieme:

Dato un sistema dinamico
dove
è un gruppo,
un insieme e
, con
, si definisce:

Allora l'insieme:

è l'orbita passante per
. Se l'orbita consiste in un solo punto allora si dice orbita costante; ad esempio l'orbita in corrispondenza di un punto di equilibrio.
Un'orbita non costante è detta orbita periodica o orbita chiusa se esiste
tale per cui
per ogni punto
dell'orbita.
Dato un sistema dinamico reale su
con evoluzione
, sia
un intervallo aperto:

La curva:

è la semi-orbita positiva passante per
, mentre:

è la semi-orbita negativa passante per
.
Si consideri un sistema discreto avente funzione di evoluzione (ricorsiva)
, con
il numero di iterazione. Detto
il punto iniziale, l'orbita passante per
è:

dove:

e:

Dato un sistema di equazioni differenziali in
del seguente tipo:

La curva descritta nel piano al variare di
da ogni soluzione
e
del sistema è la traiettoria del sistema. Se il sistema soddisfa le ipotesi del teorema di esistenza e unicità di Cauchy, allora per ogni punto del piano passa un'orbita e una sola del sistema.
Le equazioni del sistema si possono interpretare da un punto di vista cinematico: il sistema descrive il moto di una particella
la cui velocità
è data in ogni punto da
. Le orbite del sistema sono le traiettorie chiuse descritte dalla particella e i punti critici sono i punti di equilibrio.
L'andamento qualitativo delle soluzioni del sistema:

si ottiene derivando la prima equazione e inserendo al posto di
la seconda:

Dalla prima equazione si ricava
e sostituendo si ottiene l'equazione lineare:

riordinando i termini:

Si è così dimostrato che se
è una soluzione del sistema lineare allora le funzioni
e
risolvono l'uguaglianza precedente, la cui equazione caratteristica è:

e coincide con il polinomio caratteristico della matrice dei coefficienti del sistema assegnato:

ossia:

Dunque le radici:

sono gli autovalori della matrice
.
Il comportamento delle soluzioni del sistema dipende dalla natura degli autovalori, e si distinguono i vari casi:
- Nodo stabile:

- Nodo instabile:

- Sella (instabile):
e
oppure
e 
- Centro (stabile):

- Fuoco stabile:
con 
- Fuoco instabile:
con 
- (EN) Anatole Katok and Boris Hasselblatt, Introduction to the modern theory of dynamical systems, Cambridge, 1996, ISBN 0-521-57557-5.