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Filippo di Ser Brunellesco Lippi, detto Filippo Brunelleschi (Firenze 1377 - 1446) fu un architetto, ingegnere, scultore e pittore italiano del Rinascimento. Le sue opere architettoniche sono tutte a Firenze, dove costruì sia edifici laici che ecclesiastici commissionati da organismi pubblici cittadini e da grandi committenti privati. Realizzò inoltre congegni idraulici e di orologeria.
Sua è l'invenzione della prospettiva a punto unico di fuga. Derivata dai principi dell'ottica medievale legati alle proprietà degli specchi, questa permetteva di creare spazio continuo in cui poter misurare oggettivamente la diminuzione in profondità dei corpi inseritivi, grazie al convergere delle ortogonali verso un unico punto di fuga.
Questa tecnica venne adottata anche dagli altri artisti perché si accordava con la nuova visione del mondo rinascimentale, che creava spazi finiti e misurabili in cui l'uomo era posto come misura di tutte le cose. A questi studi si riferiscono le due tavole raffiguranti due paesaggi urbani fiorentini: il Battistero fiorentino con alcune case circostanti, visto dalla porta del Duomo, e il Palazzo della Signoria e parte della Loggia vista dall'angolo nord-occidentale della piazza della Signoria. Oggi perdute, ma conosciute attraverso descrizioni, le tavole andavano guardate da dietro, attraverso un foro, e riflesse in uno specchio, così che l'occhio dello spettatore coincidesse con il punto di fuga.
La Piazza del Campidoglio si trova in cima al colle del Campidoglio a Roma.
La piazza fu progettata da Michelangelo Buonarroti che la disegnò in tutti i particolari, pavimentazione compresa. La piazza ha anche una particolare pianta, visto che Michelangelo costruì i palazzi in modo da creare una prospettiva.
Si racconta che la risistemazione della piazza gli fu commissionata dall'allora papa Paolo III, il quale si era vergognato dello stato in cui versava il celebre colle (all'epoca era chiamato anche "colle caprino", in quanto era utilizzato per il pascolo delle capre) dopo il percorso trionfale organizzato a Roma in onore di Carlo V nel 1536.
Il Premio Pritzker per l'architettura è stato creato da Jay Pritzker nel 1979 tramite la fondazione Hyatt ed ammonta a 100.000 dollari US.
- 1979 - Philip Johnson, Stati Uniti
- 1980 - Luis Barragán, Messico
- 1981 - James Stirling, Regno Unito
- 1982 - Kevin Roche, Stati Uniti
- 1983 - Ieoh Ming Pei, Stati Uniti
- 1984 - Richard Meier, Stati Uniti
- 1985 - Hans Hollein, Austria
- 1986 - Gottfried Böhm, Germania
- 1987 - Kenzō Tange, Giappone
- 1988 - Gordon Bunshaft, Stati Uniti e Oscar Niemeyer, Brasile
- 1989 - Frank O. Gehry, Stati Uniti
- 1990 - Aldo Rossi, Italia
- 1991 - Robert Venturi, Stati Uniti
- 1992 - Álvaro Siza, Portogallo
- 1993 - Fumihiko Maki, Giappone
- 1994 - Christian de Portzamparc, Francia
- 1995 - Tadao Andō, Giappone
- 1996 - Rafael Moneo, Spagna
- 1997 - Sverre Fehn, Norvegia
- 1998 - Renzo Piano, Italia
- 1999 - Norman Foster, Regno Unito
- 2000 - Rem Koolhaas, Paesi Bassi
- 2001 - Herzog & de Meuron, Svizzera
- 2002 - Glenn Murcutt, Australia
- 2003 - Jørn Utzon, Danimarca
- 2004 - Zaha Hadid, Regno Unito
- 2005 - Thom Mayne, Stati Uniti
- 2006 - Paulo Mendes da Rocha, Brasile
- 2007 - Richard Rogers, Regno Unito
- 2008 - Jean Nouvel, Francia
- 2009 - Peter Zumthor, Svizzera
- 2010 - Kazuyo Sejima, Ryūe Nishizawa, Giappone
- 2011 - Eduardo Souto de Moura, Portogallo
- 2012 - Wang Shu, Cina
- 2013 - Toyo Ito, Giappone
- 2014 - Shigeru Ban, Giappone
- 2015 - Frei Otto, Germania
- 2016 - Alejandro Aravena, Cile
- 2017 - Rafael Aranda, Carme Pigem & Ramón Vilalta (RCR Arquitectes), Spagna
- 2018 - Balkrishna Doshi, India
- 2019 - Arata Isozaki, Giappone
- 2020 - Yvonne Farrell e Shelley McNamara, Irlanda
- 2021 - Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, Francia
- 2022 - Diébédo Francis Kéré, Burkina Faso-Germania
L'architettura gotica è quella fase dell'architettura europea caratterizzata da particolari forme strutturali e espressive, in un periodo compreso fra la metà del XII secolo e, in alcune aree europee, i primi decenni del XVI secolo. La novità più originale e sconvolgente dell'architettura puramente gotica è la scomparsa delle spesse masse murarie tipiche del romanico: il peso della struttura non veniva più assorbito dalle pareti, ma veniva scomposto e spalmato su una serie di strutture secondarie che complicarono, secondo una precisa logica, l'aspetto esterno degli edifici. Nacquaro così le pareti di luce, coperte da magnifiche vetrate, alle quali corrispondeva fuori un complesso reticolo di elementi portanti. A partire dai soli pilastri a fascio si dipana un sistema di contrafforti ben più ampio e diversificato di quello romanico: gli archi rampanti, i pinnacoli, i piloni esterni, gli archi di scarico sono tutti elementi strutturali, che contengono e indirizzano al suolo le spinte laterali della copertura, mentre tutte le murature di riempimento tendono ad essere abolite. Ma la straordinaria capacità degli architetti gotici non si esaurisce nella nuova struttura statica messa a punto: gli edifici, svuotati dal limite delle pareti in muratura, si svilupparono su uno slancio tutto in verticale, arrivando a toccare altezze ai limiti delle possibilità della statica. Questa caratteristica non fu una novità assoluta e si sviluppò probabilmente da chiese con verticalità preminente già nell'epoca romanica, in Normandia e in Inghilterra (che all'epoca formavano un'unità politica comune). Strumenti essenziali per questo sviluppo "aereo" furono:
- l'uso massiccio dell'arco a sesto acuto (di origine sassanide e islamica, in uso già in epoca romanica, per esempio in Borgogna), che permette di scaricare il peso sui piedritti generando minori spinte laterali rispetto ad un arco a tutto sesto;
- la volta a crociera ogivale, che può creare anche campate rettangolari invece di quadrate;
- gli archi rampanti innestati su contrafforti esterni, che ingabbiano la costruzione disponendosi dinamicamente attorno a navate ed absidi.
In Inghilterra si ebbe in seguito un ulteriore sviluppo della volta a crociera con la volta a sei spicchi e poi a raggiera o a ventaglio: tutte soluzioni che permettevano una migliore distribuzione del peso a favore di una maggiore altezza.
Il campanile di Giotto è la torre campanaria di Santa Maria del Fiore, la cattedrale di Firenze, e si trova in piazza del Duomo. Le sue fondazioni furono scavate attorno al 1298 all'inizio del cantiere della nuova Cattedrale, con Arnolfo di Cambio come capomastro. La posizione inusuale del campanile, allineato con la facciata, riflette la volontà di conferirgli una grande importanza come segno di forte verticalità al centro della Insula Episcopalis e probabilmente la necessità pratica di liberare la visuale della zona absidale per la grande cupola prevista sin dal progetto arnolfiano. Nel 1334 Giotto di Bondone subentrò nell'incarico di capomastro e si occupò subito della costruzione del primo piano del campanile, disinteressandosi - secondo quanto sostiene una leggenda - del cantiere della basilica. Fornisce un progetto del campanile, la cui terminazione prevede una cuspide piramidale alta 50 braccia fiorentine (circa 30 metri); il campanile nel progetto originale avrebbe dovuto raggiungere l'altezza di circa 110-115 metri.
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