Feltre
Feltre (localmente pronunciato Fèltre /'fɛltre/, nel resto d'Italia più diffuso Féltre /'feltre/[5]) è un comune italiano di 20 504 abitanti[2] della provincia di Belluno in Veneto. È il centro principale del Feltrino.
Feltre comune | |
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Piazza Maggiore e il Castello di Alboino d'inverno. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Belluno |
Amministrazione | |
Sindaco | Viviana Fusaro (centro-destra) dal 27-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 46°01′N 11°54′E |
Altitudine | 325 m s.l.m. |
Superficie | 99,79 km² |
Abitanti | 20 504[2] (31-8-2024) |
Densità | 205,47 ab./km² |
Frazioni | Anzù, Arson, Canal, Cart, Celarda, Farra, Foen, Lamen, Lasen, Mugnai, Nemeggio, Pren, Pont, Sanzan, Tomo, Umin, Vellai, Vignui, Villabruna, Villaga, Villapaiera, Zermen[1] |
Comuni confinanti | Borgo Valbelluna, Cesiomaggiore, Fonzaso, Mezzano (TN), Pedavena, Seren del Grappa, Setteville, Sovramonte |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 32032 |
Prefisso | 0439 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 025021 |
Cod. catastale | D530 |
Targa | BL |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 097 GG[4] |
Nome abitanti | feltrini |
Patrono | santi Vittore e Corona |
Giorno festivo | 14 maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Feltre nella provincia di Belluno | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaIl Feltrino
modificaLa città
modificaCentro principale del territorio feltrino è la città di Feltre (325 m), situata ad occidente del fiume Piave e alle pendici delle Dolomiti e, più in particolare, delle Vette Feltrine, chiusa a sud dal Monte Tomatico che domina imponente la porzione occidentale della Valbelluna. Attorno all'insediamento storico più antico della città, aggrappato sulle pendici di un colle (denominato "Colle delle Capre"), si sviluppano i quartieri più moderni.
La città di Feltre dista circa 30 km dal capoluogo Belluno in direzione ovest.
Storia
modificaLe origini e l'età romana
modificaSecondo Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III,130), l'antica Feltria fu fondata dai Reti (oppido retico) con le città di Trento e di Verona. Discusso il toponimo: taluni lo avvicinano alla lingua etrusca (Felthuri, cioè città di Fel) osservando un'assonanza con Velhatre (Velletri).
Gradualmente romanizzata, Feltria divenne municipium optimo jure e in età imperiale conobbe un notevole sviluppo economico ed urbanistico. Fondamentale la vicinanza all'importante Via Claudia Augusta, strada che da Altino, sulla Laguna Veneta, portava, attraverso Trento e il Brennero, fino ad Augusta Vindelicum (l'attuale Augusta, in Baviera).
Con il tempo la città divenne importante sede di associazioni di fabri (artigiani), di centonari (addetti al riciclaggio di vesti usate e scarti di lavorazione della lana, le centones sono identificabili con l'attuale feltro che dal nome della città ebbe origine) e di dendrophori (boscaioli, artigiani, mercanti e trasportatori di legname).
Nel tardo impero la diffusione del cristianesimo permise la fondazione della diocesi feltrina con una prima cattedrale. Si fa tradizionalmente risalire a San Prosdocimo di Padova l'evangelizzazione della zona.
Il Medioevo
modificaLa crisi e la fine dell'Impero Romano d'Occidente, con le invasioni degli Unni e dei Goti fecero decadere la città. Durante il dominio dei Longobardi Feltre fu aggregata al ducato di Ceneda. Di quel periodo restano tracce nella denominazione del maniero che sovrasta la città detto Castello di Alboino e nel toponimo della frazione di Farra (dal germanico Fara, accampamento).
La città fu in seguito dei Franchi di Carlo Magno che le restituirono un ruolo di centralità territoriale e di autonomia, quindi passò al successore di Carlo, Berengario re d'Italia.
Da questo periodo sino al XIV secolo, si affermò sempre più il potere episcopale, in modo particolare da quando con la Dinastia ottoniana i vescovi furono elevati al rango di conti. A Feltre il vescovo era a capo di un comitatus (una contea) piuttosto esteso e comprendente oltre al Feltrino attuale (esclusi alcuni centri posti a sud, ricadenti nella pieve di Quero a sua volta compresa nella contea dei Collalto), anche le valli del Primiero, del Tesino e della Valsugana sino a Pergine.
Durante il XIII e il XIV secolo Feltre fu coinvolta nelle tragiche vicende legate alla signoria dei Da Romano (con il noto Ezzelino[Quale?]), finendo infine sotto il potere dei Da Camino. A questi seguirono i Carraresi, dal 1315 al 1337, gli Scaligeri di Verona, i Duchi di Carinzia, l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo, re Luigi I d'Ungheria, Leopoldo III d'Asburgo (che allo stesso tempo ricopriva la carica di Marchese di Treviso), di nuovo i Carraresi e infine i Visconti di Milano. Fu proprio in questo periodo (1373 o 1378) che proprio qui il paese diede il natale al noto insegnante umanista Vittorio, o Vittorino da Feltre, al secolo Vittorio de' Rambaldoni, che tuttavia visse prevalentemente a Venezia e Mantova.
La Serenissima
modificaNel 1404, alla morte del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, Feltre, non potendosi più difendere da sola dalle mire dei Carraresi, preferì seguire l'esempio di Vicenza e sottomettersi al dominio della Repubblica di Venezia (fatto tuttora ricordato con il palio locale). L'età veneziana assicurò ai feltrini uno stato di pace e di prosperità, salvo alcune sporadiche dominazioni, come quella dei Conti di Gorizia (1414-1420). Nel 1509, nel corso della guerra cambraica, la città di Feltre con il benestare della Serenissima si donò all'imperatore Massimiliano I d'Asburgo che, a capo della Lega di Cambrai, era sceso in Italia per combattere contro Venezia. Girolamo Lusa, nobile feltrino, consegnò le chiavi al duca Erich Von Braunschweig in rappresentanza della propria casata davanti a Porta Imperiale il 18 giugno 1509, e poco dopo, il 1º luglio, Massimiliano I entrò ricevuto dalla cittadinanza in festa e le celebrazioni proseguirono per altri due giorni. Successivamente, la città fu riconquistata dai Veneziani e fu quasi interamente distrutta con particolare accanimento sulla popolazione locale da parte delle truppe Asburgiche nel corso delle ostilità. Al termine del conflitto, dopo quello che è ancor oggi ricordato come "l'Eccidio di Feltre" da parte degli Austriaci, la ricostruzione trasformò Feltre in un unicum architettonico ed urbanistico, ben delineato dai canoni estetici e culturali del Rinascimento.
Dal Seicento si ebbe però un evidente decadimento della città. La crisi veneziana si riverberò anche sulla plaga feltrina, le produzioni locali di lane grezze, di legno e di ferro entrarono in una fase critica, con un conseguente malessere economico. Rimase un'agricoltura povera e insufficiente a sostenere il reddito generale del territorio[6].
Nel 1729 Feltre ebbe Carlo Goldoni impiegato come coadiutore della Cancelleria carceraria. Goldoni era allora ancora ben lontano dall'essere il celeberrimo maestro e riformatore del teatro, ma si mostrava con tutta evidenza già interessato alla scena e agli attori, tanto che, nel 1730 al Teatro de la Sena di Feltre andarono in scena alcuni suoi lavori teatrali (Il buon padre e La cantatrice).
L'Ottocento
modificaNel 1797, anno della caduta della Repubblica di Venezia, il Feltrino fu invaso dai francesi di Napoleone e amministrato dalla fazione democratica; risale a quegli anni la scalpellatura delle lapidi venete i cui testi, resi illeggibili, si vedono ancora sulle facciate delle case patrizie nella città vecchia. Caduta nell'orbita austriaca nel 1798, in seguito al trattato di Campoformio, Feltre entra a far parte del Regno Italico con capitale Milano. Dopo il Congresso di Vienna, nonostante la tendenza a ristabilire secondo il principio della legittimità dinastica lo status quo ante Napoleone, non fu ricostituita la disciolta Repubblica di Venezia e Feltre entrò invece a far parte del Regno Lombardo-Veneto, soggetto all'Impero austriaco. A questo periodo risale lo stemma cittadino, in seguito modificato, derivante da una concessione imperiale del 1854 dell'imperatore Francesco Giuseppe I, disegnato dall'Imperatore e donato alla città in occasione del matrimonio con Elisabetta di Baviera alla cui cerimonia fu invitato anche il vescovo della città, Vincenzo Scarpa, nominato predicatore di Corte per la casa d'Austria. L'amministrazione austriaca fu attenta a rispettare per quanto era possibile il carattere socio-amministrativo feltrino, decentrando le competenze. L'Austria promosse i lavori pubblici e incentivò la costruzione di nuovi edifici, spesso progettati dall'architetto Giuseppe Segusini. Accanto agli interventi edilizi suddetti, si proposero interventi di riqualificazione della città. Nel 1861 si segnala la donazione da parte dell'imperatore Francesco Giuseppe di un pregiato organo creato dalla bottega di Giovanni Battista De Lorenzi e regalato alla Basilica santuario dei Santi Vittore e Corona. Feltre rimase parte dell'Impero d'Austria fino al 1866, anno della sua annessione al Regno d'Italia e del cosiddetto plebiscito del Veneto del 1866.
Il Novecento
modificaNel 1911 Carlo I d'Austria, nipote di Francesco Giuseppe, e la moglie Zita di Borbone durante il proprio viaggio di nozze decisero di visitare Feltre e in omaggio alla sposa fu posta una targa commemorativa sulle mura cinquecentesche (l'attuale Via Campogiorgio) con l'iscrizione "Zita promenade".
Dal 9 luglio 1916 vi arriva una sezione della 46ª Squadriglia che vi resta fino alla fine dell'anno, dal maggio 1917 una sezione della 113ª Squadriglia che rimane fino al mese di agosto ed all'inizio di giugno una sezione della 48ª Squadriglia che vi rimane per quasi due mesi.
Gli austriaci tornarono con la Grande Guerra dopo la battaglia di Caporetto (9 novembre 1917), in quell'occasione anche Carlo I visitò la città e stabilì il quartier generale delle forze austro-tedesche nel palazzo Guarnieri a partire dal 13 novembre. Le truppe austriache rimasero a Feltre sino alla fine del conflitto anche con l'aviazione austriaca con le Flik 2D, Flik 8D, Flik 14D, Flik 16K, Flik 39P e la città fu sede della Flik 60J di Frank Linke-Crawford, l'asso austroungarico soprannominato il «Falco di Feltre».
Il 19 luglio 1943, in piena seconda guerra mondiale, avvenne il famoso Incontro di Feltre tra Benito Mussolini ed Adolf Hitler. L'incontro si tenne in verità a Villa Pagani Gaggia, presso San Fermo di Belluno[7], a diversi chilometri dalla città, ma i due dittatori fecero la loro apparizione al balcone - oggi smantellato - dell'allora esistente Caffè Grande prospiciente Largo Castaldi. Fu l'ultimo atto di Mussolini quale capo del governo del Regno, che cadrà pochi giorni dopo, il 25 luglio. La cittadina fu occupata dai tedeschi quattro giorni dopo l'armistizio: Feltre venne assediata e, insieme alla Provincia di Belluno, annessa all'Alpenvorland sotto il comando del Terzo Reich.
Nei primi anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, erano internati a Feltre una ventina di profughi ebrei.[8] Con l'occupazione tedesca, il gruppo si disperse in cerca di salvezza, dirigendosi in prevalenza al Sud verso i territori liberati. Riuscirono quasi tutti a salvarsi (vivendo in clandestinità in varie località fino alla Liberazione), con l'eccezione di Ugo Deutsch (che era morto a Feltre per cause naturali il 6 luglio 1943) e di Giacomo Carlo Kass, deportato ad Auschwitz.[9]
Il territorio feltrino fu un'importante zona operativa delle formazioni partigiane organizzate nel Battaglione "Zancanaro" della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci.
Molti feltrini pagarono con la propria vita la loro attività antifascista. Nella "Notte di Santa Marina" del 19 giugno 1944 furono uccisi il colonnello Angelo Giuseppe Zancanaro, il figlio Luciano, Pietro Vedrami, Roberto Colonna e Oldino De Paoli, e duramente malmenati presso il Seminario don Giulio Gaio e don Candido Fent. L'attività partigiana nel Feltrino è ben espressa dalle parole di un ufficiale delle SS: "Feltre è la città che più ci dà da fare di tutta la Provincia, dove l'opposizione all'autorità, e l'attività partigiana, sono più salde e decise".[senza fonte]
Nel 1986 la diocesi di Feltre, nonostante gli accorati appelli del mondo laico e di quello religioso, fu unita alla diocesi di Belluno nella nuova circoscrizione ecclesiastica di Belluno-Feltre.
Simboli
modificaLo stemma risale almeno al XIV-XV secolo[10] ed è stato ufficialmente riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 25 ottobre 1928.[11]
- Stemma
«Di rosso, caricato di un castello d'argento, chiuso e finestrato di nero, merlato alla guelfa, torricellato di due, finestrate di nero. Ornamenti esteriori di Città.»
- Gonfalone
«Drappo di filustella colore rosso, orlato di fettuccia dorata, di forma rettangolare, assai allungata e terminato a coda di rondine, caricato dello stemma sopradescritto, con sottocentrato, in oro, il motto: Nec spe nec metu.[10]»
Onorificenze
modificaIl 2 marzo 1952 la città di Feltre è stata insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
— 2 marzo 1952[12]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Concattedrale di San Pietro Apostolo (monumento nazionale)[13]
- Basilica Santuario dei Santi Vittore e Corona (monumento nazionale)
- Vescovado Vecchio (sede del Museo Diocesano d'Arte Sacra)
- Vescovado Nuovo
- Curia Vescovile
- Battistero
- Oratorio dell'Annunziata
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli
- Chiesa di Santa Maria di Loreto
- Chiesa di Ognissanti
- Chiesa della Santissima Trinità
- Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano
- Chiesa di San Giacomo Maggiore
- Chiesa di San Giovanni Nepomuceno
- Chiesa di San Luigi Gonzaga
- Chiesa di Sant'Orsola
- Chiesa di San Paolo
- Chiesa di Sant'Agata
- Seminario Vecchio
- Seminario Nuovo
Architetture civili
modifica- Palazzo della Ragione (sede del Comune)
- Palazzo Pretorio (sede di uffici comunali)
- Palazzetti Cingolani (sede di attività artigianali e di uffici comunali)
- Palazzo Cumano (sede della Galleria d'Arte Moderna "Carlo Rizzarda")
- Palazzo Villabruna (sede del Museo Civico)
- Palazzo Guarnieri (sede di un ristorante e di abitazioni private, parzialmente in disuso)
- Palazzo Tomitano (già Monte di Pietà)
- Palazzo De' Mezzan
- Palazzo Zugni
- Palazzo Cantoni
- Palazzo Muffoni
- Palazzo Borgasio
- Palazzo Banchieri
- Palazzo Berton
- Palazzo Crico Tauro
- Palazzo Villabruna Bellati
- Palazzo Aldovini Mezzanotte
- Palazzo Zucco Zasio
- Palazzo Facen Orum Dall'Armi
- Palazzo Norcen Dal Covolo
- Casa Altin Salce
- Casa Avogadro Tauro
- Villa Zugni Tauro De' Mezzan, a Grum
- Villa Bellati, a Vignui (in disuso)
- Villa Carenzoni Dal Covolo, sul Telva (in disuso)
- Teatro de la Sena
- Fontane Lombardesche
Architetture militari
modifica- Castello di Alboino
- Porta Imperiale
- Porta Oria
- Porta Pusterla
- Caserma Zannettelli (già sede del 7º Reggimento Alpini, ora in disuso)
- Castel Lusa, ad Arson
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[14]
Etnie e minoranze straniere
modificaAl 31 dicembre 2020 gli stranieri residenti nel comune sono 1 861. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[15]:
- Romania, 296
- Marocco, 292
- Macedonia del Nord, 282
- Albania, 183
- Ucraina, 179
- Moldavia, 102
- Cina, 101
- Nigeria, 39
- India, 35
- Pakistan, 22
Tradizioni e folclore
modificaDal 1980 si svolge nel comune il Palio di Feltre[16], detto anche Palio dei Quindici Ducati, una manifestazione che ricorda l'entrata della città di Feltre nella Repubblica di Venezia. La rievocazione medievale celebra l'arrivo del duca di Milano Giangaleazzo Visconti nel 1388, dopo i conflitti legati alla signoria dei Da Carrara. Nella manifestazione si sfidano i quattro quartieri cittadini: Castello, Duomo, Santo Stefano e Port'Oria. Le sfide sono la staffetta, il tiro con l'arco, il tiro alla fune e la corsa dei cavalli. L'evento fu incluso nella lotteria nazionale nel 1996.[17]
Cultura
modificaIstruzione
modificaIn città sono presenti numerose scuole, dall'asilo nido all'università.
Per quanto riguarda l'università è presente una sede distaccata dell'Università degli Studi di Padova, che eroga i seguenti corsi:
- Laurea triennale in tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro,[18]
- laurea triennale in infermieristica, [19]
- master di primo livello in prevenzione ed emergenza in territorio montano e d'alta quota.[20]
Biblioteche
modifica- Polo bibliotecario feltrino Panfilo Castaldi. Dispone di un patrimonio di oltre 120.000 volumi provenienti dalla Biblioteca civica e 18.800 dalla Biblioteca dell'Unione montana Feltrina[21], tutti nella parte corrente a scaffale aperto[22].
- Centro Internazionale del Libro Parlato (Cilp) A. Sernagiotto. È un'organizzazione che aiuta coloro che hanno problemi visivi o per i quali la lettura in modo tradizionale non è possibile mediante la realizzazione di libri parlati registrati con voce umana. A inizio dicembre 2023 il Centro ha in catalogo circa 16.500 titoli disponibili[23].
Musei
modifica- Galleria d'arte moderna Carlo Rizzarda
- Museo civico
- Museo diocesano
- Area archeologica di piazza Duomo
- Centro astronomico[24]
Manifestazioni
modificaLa città è rappresentata annualmente durante le Feste Vigiliane nella Disfida dei Ciusi e Gobj in un confronto con la città di Trento.
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaLa città è raggiunta dalla strada regionale SS348 "Feltrina" che parte da Treviso ed è attraversata dalla SS50 del Grappa e del Passo Rolle.
Ferrovie
modificaLa città è servita dall'omonima stazione lungo la ferrovia Belluno-Feltre-Treviso.
Amministrazione
modificaGemellaggi
modificaLa città è gemellata con:
- Bagnols-sur-Cèze, dal 1961
- Braunfels, dal 1999
- Eeklo, dal 2001
- Newbury, dal 2003
- Kiskunfélegyháza, dal 2005
- Dudelange, dal 2008
- Colonia del Sacramento, dal 2010
- Carcaixent, dal 2013
Sport
modificaSocietà sportive
modifica- Hockey Club Feltreghiaccio, squadra di hockey su ghiaccio
- Ice Angels Feltre, società di pattinaggio artistico
- A.N.A. atletica Feltre, società di atletica leggera
- Enal Sport Villaga A.S.D., società di sci da fondo
- Pallavolo Feltre, squadra di pallavolo
- Nuovo Basket Feltre, squadra di basket
- A.S.D. Rugby Feltre, squadra di rugby
- Pedale Feltrino, società di ciclismo
- A.S.D. Ginnastica Feltre, società di ginnastica ritmica
Eventi sportivi
modifica- Il 26 maggio 2000 la 12ª tappa del Giro d'Italia si è conclusa a Feltre con la vittoria di Enrico Cassani.
- Il 25 maggio 2011 la 17ª tappa del Giro d'Italia è partita da Feltre.
- La Federazione Internazionale di Bocce ha decretato l'Italia nella veste di Feltre organizzatrice dei Mondiali Senior edizione 2011. Per l'occasione sono state allestite 16 corsie di gioco nel Palaghiaccio[34].
- Il 1º giugno 2019 la 20ª tappa del Giro d'Italia è partita da Feltre.
Impianti sportivi
modifica- Palaghiaccio[35], impianto in grado di accogliere quasi 5000 spettatori.
- Stadio Comunale di calcio "Libero Zugni Tauro"; dotato di una pista di atletica che lo circoscrive.
- Pra' del Moro, area verde con pista sabbiosa ad anello dove annualmente si disputa la gara equestre del Palio di Feltre. Vi si svolgono anche gare di corsa a piedi e trail di mountain bike. Nel periodo invernale viene allestita con neve artificiale una pista di sci di fondo aperta al pubblico con tracciato di circa 800 metri.
Note
modifica- ^ Comune di Feltre - Statuto
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Feltre", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ Italia da scoprire. Viaggio nei centri minori, Milano, Touring Editore, 1996, p. 124.
- ^ 19 luglio 1943: lo storico incontro a Villa Gaggia tra Hitler e Mussolini, su Bellunopress - Dolomiti, 21 luglio 2009. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Ebrei internati ad Feltre
- ^ Ebrei stranieri internati in Veneto.
- ^ a b Città di Feltre – (BL), su araldicacivica.it. URL consultato il 12 gennaio 2024.
- ^ Feltre, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 12 gennaio 2024.
- ^ Città di Feltre, su istitutonastroazzurro.it. URL consultato il 23 gennaio 2009.
- ^ r.d. n. 847 del 04/07/1941
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2020 per sesso e cittadinanza (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 13 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Sito ufficiale del Palio di Feltre
- ^ Gazzetta Ufficiale
- ^ Sito dell'università di Padova, su unipd.it.
- ^ Università di Padova, su medicinadimed.unipd.it.
- ^ Università degli studi di Padova, su dctv.unipd.it.
- ^ Unione montana feltrina, su feltrino.bl.it. URL consultato il 12 dicembre 2023.
- ^ Polo bibliotecario Panfilo Castaldi, su visitfeltre.info. URL consultato il 12 dicembre 2023.
- ^ Audiolibri, su libroparlato.org. URL consultato il 12 dicembre 2023.
- ^ Rheticus - Associazione astronomica feltrina \"G.J.Rheticus\", su rheticus.it. URL consultato il 16 ottobre 2024.
- ^ Rieletto nel 1951 e nel 1956.
- ^ Eletto il 24 giugno.
- ^ Eletto il 28 maggio.
- ^ Eletto consigliere comunale il 28 maggio 1989.
- ^ Rieletto nel 1997.
- ^ Eletto il 26 maggio.
- ^ Eletto il 27 maggio.
- ^ Rieletto nel 2017.
- ^ Prima donna a ricoprire la carica di sindaco, è figlia dell'ex sindaco Leandro Fusaro.
- ^ Copia archiviata, su web.archive.org. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2016).
- ^ Zerokilled | Work in progress, su palaghiacciofeltre.it. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2010).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Feltre
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.feltre.bl.it.
- Feltre, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Elio Migliorini, Ferdinando Forlati, Ettore Ghislanzoni e Augusto Lizier, FELTRE, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Feltre, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Féltre, su sapere.it, De Agostini.
- B. Forlati Tamaro, FELTRE, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- (EN) Feltre, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Feltre, in Enciclopedia dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
- Feltre Borgo Verticale, su visitfeltre.info.
- Palio di Feltre, su paliodifeltre.it.
- Giro delle Mura, su girodellemura.it.
- Mostra dell'Artigianato, su mostraartigianatofeltre.it.
- Palaghiaccio di Feltre, su palaghiacciofeltre.it. URL consultato il 20 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2010).
- Centro di Pastorale Giovanile Feltre, su cpg.feltre.diocesi.it.
- Campiscuola Organizzazione (Volontariato Cattolico), su campiscuolaorg.it.
- Associazione cinematografica e casa di produzione non profit, su farecinema.org. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2018).
- Feltre.net - Rete Civica Feltrina, su feltre.net. URL consultato il 21 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2009).
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