Unicorno di Magdeburgo
L'unicorno di Magdeburgo (in lingua tedesca Magdeburger Einhorn, anche conosciuto come Guericke-Einhorn, lett. "unicorno di von Guericke") è un presunto reperto fossile di cui si hanno testimonianze tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, composto dal teschio di un rinoceronte lanoso, le gambe di un mammut lanoso e il corno di un narvalo.
Storia
modificaIl ritrovamento
modificaLe notizie inerenti all'origine dell'unicorno di Magdeburgo sono oggetto di discussione. Le ossa di cui era composto vennero riesumate nel 1663 in una cava di gesso dell'Harz, vicino a Quedlinburg (che oggi prende il nome di grotta dell'Unicorno). Sulla base delle testimonianze, le ossa appartenevano a diversi animali quali un rinoceronte lanoso o altri ungulati, un mammut lanoso e un narvalo.[1] La notizia del ritrovamento, documentata soltanto dal proprietario della grotta e poi tramandata al figlio, venne però riportata scritta soltanto nel 1776 da Johann Friedrich Zückert e potrebbe alludere in realtà al ritrovamento di altre ossa nel 1701. Secondo altri resoconti, i reperti del 1663 furono donati ad Anna Sofia I, badessa di Quedlinburg, e conservati nella soffitta del castello del monastero. Alcune ossa finirono nel gabinetto privato di arte e storia naturale di Gottfried Adrian Müller, che fu capitano del monastero dal 1759 al 1763.[2]
Non si hanno prove sull'effettiva esistenza dell'unicorno; secondo una teoria diffusa, Otto von Guericke fu testimone oculare del ritrovamento e assemblatore della creatura. Secondo qualcuno, tuttavia, essa sarebbe falsa e frutto di abbellimenti storici.[3]
Prime testimonianze scritte
modificaSecondo una teoria mai confermata, il primo a descrivere l'unicorno fu von Guericke.[4] Nel suo Experimenta nova del 1672, il fisico riporta:[5]
«Accadde anche in quello stesso anno, il 1663, che lo scheletro di un unicorno fu ritrovato vicino a Quedlinburg in una montagna chiamata Seveckenberg, dove stavano scavando nel gesso, (...) Questo scheletro animale fu inizialmente smembrato per ignoranza e riportato alla luce in pezzi, ma alla fine la testa insieme al corno e alcune costole, la colonna vertebrale e le ossa delle gambe furono consegnate alla reverendissima badessa, che lì ha la sua sede.»
Nel Museum Museorum del 1704, Michael Bernhard Valentini riportò l'immagine di un unicorno con gli arti posteriori mancanti identico a quello di Magdeburgo. Nel medesimo tomo, Valentini indica come scopritore e disegnatore dell'unicorno l'astronomo e tesoriere di Quedlinburg Johann Mayer, il cui testo sarebbe poi stato "tradotto in modi parzialmente diversi" da von Guericke e Gottfried Wilhelm Leibniz.[4][6][7] Un'immagine molto simile realizzata da Nikolaus Seeländer (ma che alcune fonti più recenti attribuiscono a von Guericke) è infatti presente nel capitolo 35 del Protogaea, opera postuma di Leibniz del 1749 dove è presente una descrizione del mostro.[4][8]
La cronologia della storia dell'unicorno è poco chiara: non si sa infatti se venne realizzato prima il modello della creatura o le bozze che lo ritraggono.[4][9]
Nella cultura di massa
modificaUna replica in plastica costruita negli anni novanta dell'unicorno è presente nel Museum für Naturkunde di Magdeburgo.[9][10]
La bizzarra natura dell'oggetto e la sua storia lo hanno reso in più casi oggetto di ilarità su Internet e fatto guadagnare la reputazione di "peggiore ricostruzione fossile della storia".[4][9] L'utente di YouTube Barbascura X parlò dell'unicorno in un suo video.[11]
Note
modifica- ^ (DE) Carsten Brauckmann, Elke Gröning, Der Paläo-Zoo, Teil 3: Die Seweckenberge bei Quedlinburg – Typ-Lokalität für ein fossiles Fabelwesen. In: Ursus, Mitteilungsblatt des Zoovereins und des Zoos Schwerin. 17, 2011, pp. 63–67.
- ^ (DE) Johann Friedrich Zückert, Beschreibung und Abbildung einiger in dem Kabinette des Herrn geheimen Finanzraths, Gottfried Adrian Müller, befindlichen und ehedem bey Quedlinburg ausgegrabenen Knochen eines ausländischen Thieres, pp. 340–346.
- ^ (DE) Friedrich Lachmann, Oryctographia Hildesheimensis sive admirandorum Fossilium, quae in tractu Hildesheimensi reperiuntur, Hildesheim, 1669, p. 68.
- ^ a b c d e (EN) The Complicated History of the 'Magdeburg Unicorn', su snopes.com. URL consultato il 18 novembre 2024.
- ^ (DE) Fritz Krafft, Otto von Guerickes Neue (sogenannte) Magdeburger Versuche über den leeren Raum, VDI-Verlag, 1996, p. 175.
- ^ (DE) Gottfried Wilhelm Leibniz oder Otto von Guericke?--Protogaea oder Experimenta nova Magdeburgica? Die Rekonstruktion des vermeintlichen Einhorns von Quedlinburg, su pubmed.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ Michael Bernhard Valentini, Museum Museorum, Oder Vollständige Schau-Bühne Aller Materialien und Specereÿen, 1704, pp. 481, 483.
- ^ (DE) Fritz Reinboth, Über das „vermeynte bey Quedlinburg gefundene Einhorn“ — Ein Beitrag zur Geschichte der Paläontologie und zur Leibnizforschung. In: Mitteilungen des Verbandes der Deutschen Höhlen- und Karstforscher, 2001, pp. 106–107.
- ^ a b c (EN) The Odd History of Germany’s “Unicorn” Fossil, su hyperallergic.com. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ (DE) Quedlinburger wollen ihr Einhorn zurück., su bild.de. URL consultato il 19 novembre 2024.
- ^ Fossili ricostruiti malissimo, su youtube.com. URL consultato il 21 novembre 2024.
Collegamenti esterni
modifica- Come evitare di scambiare uno scheletro per un unicorno, su repubblica.it. URL consultato il 19 novembre 2024.
- (EN) Guericke-Einhorn (Magdeburg Unicorn), su atlasobscura.com. URL consultato il 19 novembre 2024.
- (EN) The Complicated History of the 'Magdeburg Unicorn', su snopes.com. URL consultato il 18 novembre 2024.